7 marzo 2010

Non Recensione: Alice in Wonderland [film]

tu hai idea del perchè un corvo assomiglia ad una scrivania?
No Lewis, ma credo che tutto quell'acido lisergico ti abbia sputtanato il cervello.



Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson (1832 – 1898), scrittore britannico, inventore, fotografo forse pedofilo e mente brillante, se avesse potuto vedere la trasposizione cinematografica del suo Alice in Wonderland diretta da Tim Burton, beh, sarebbe impazzito di gioia.
Forse sarebbe impazzito e basta, soprattutto a seguito di una visione in 3d, superflua come le monetine da un centesimo.
O forse, chissà, pazzo lo era già... ma voglio rivelarvi un segreto: tutti i migliori sono un po' pazzi.

 

E pazzi dovrete esserlo anche voi, per godervi questo film. Pazzi e sotto l'effetto di stupefacenti, oltre che immancabilmete affascinati dai mondi immaginari intesi come mezzo di evasione.
Anche aver giocato ad American McGee's Alice può aiutare.

Di seguito la top five dell affermazioni più comuni -e che considero maggiormente stupide- lette in giro sui siti web che affermano di parlare seriamente di cinema o di qualsiasi altro argomento. Io, almeno, questa pretesa non l'ho mai avuta.

-gli effetti speciali non sono come quelli di Avatar. (oooooh)
-Mia Wasikowska recita da cani. (bau!)

-la "deliranza" del Cappellaio Matto è probabilmente la punta più bassa di tutto il cinema di Tim Burton e di quello di Johnny Depp messi insieme. (falso, è una cosa fichissima) 
-La pellicola è poco Tim Burtiana e troppo Disneyana (ma che cacchio vuol dire?) 
-Rispetto al classico Disney non c'è nemmeno una canzone ( grazie al cielo)


just
Drink!  il primo blog videoludico che se ogni tanto andassi a dormire prima delle 5 sarebbe anche bello